IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI METAPONTO
L'esposizione del Museo è oraganizzata in modo tale da presentare un quadro archeologico completo del Metapontino, dalle prime manifestazioni umane preistoriche, al periodo tardoantico. Gli oggetti esposti al Museo di Metaponto sono stati selezionati tra i tanti rinvenuti nel territorio, tra complessi funerari e santuariali di recente scoperta, ponendo l'attenzione sugli aspetti più caratterizzanti delle singole fasi storiche e archeologiche, cercando di cogliere le linee di sviluppo storico dell'intero Metapontino. In questo modo la documentazione archeologica di Metaponto mette in evidenza le diversità esistenti tra i diversi gruppi etnici che nell'antichità hanno occupato la fascia costiera ionica e di misurare il loro graduale livello di integrazione culturale. Le sezioni principali del Museo archeologico di Metaponto illustrano le forme iniziali del popolamento degli Enotri e Choni, durante la media età del Bronzo, l'arrivo dei Greci dalle regioni del Peloponneso nel VII sec. a. C., la formazione della colonia di Metaponto tra i fiumi Bradano e Basento, con l'occupazione del territorio e lo sviluppo della città , le trasformazioi dei centri italici del retroterra e le conseguenze rovinose della conquista romana. Sono esposti, per la fase più antica, manufatti ad impasto della cultura locale, con i raffinati vasi italo-micenei torniti e decorati: molti di questi materiali non sono stati acquistati dalla Grecia, ma sono stati realizzati direttamente in loco da artigiani esperti emigrati in Occidente. Durante l'età del Ferro continua la crescita delle comunità indigene e l'affermarsi sul territorio dei gruppi familiari che dispongono di grani risorse economiche e le esibiscono in ricchi corredi funerari. Il metallo più utilizzato, come ornamento personale maschile e femminile è sicuramente il bronzo, mentre alcuni oggetti (pesi da telaio, vaghi d'ambra e in pasta vitrea, avorio) sono indicativi della vivacità degli scambi commericali, dell'organizzazione sociale e del livello di specializzazione raggiunto dagli indigeni. La ripresa dei conatti con i Greci è documentata sulla collina dell'Incoronata (Pisticci), dove sono stati ritrovati vasi d'importazione corinzia, databili nella seconda metà dell'VIII sec. a.C. Nel secolo successivo, si avrà una maggiore trasformazione quando il sito ospiterà maestranze e commercianti orientali. Anfore da trasporto, ceramiche fini da mensa e piccoli contenitori decorati prevalgono gradualmente sulle forme vascolari locali e testimoniano attività in zona di artigiani specializzati provenienti da numerosi centri della Grecia. Con i vasi giungono anche le immagini della cultura greca alle popolazioni indiene e si radicano rapidamente nelle tradizioni epiche e mitologiche. Molto importante è il cratere con la rappresentazione di Bellefornonte su Pegaso che affronta la Chimera, il monumentale bacino lustrale su cui sono riportati a rilievo episodi mitici (Perseo e la Medusa), dell'Iliade e dell'Odissea (combattimento per il recupero del corpo di un eroe, Ulisse che riceve dalla maga Circe la pozione magica, genitori di Achille). Il repertorio leggendario è usato in modo strumentale, per creare i presupposti di un'intesa o per recuperare forme di antica familiarità .
La distruzione dell'abitato dell'Incoronata coincide con la fondazione della colonia achea di Metaponto: i materiali esposti provano la differenza esistente in età arcaica tra i comportamenti dei gruppi aristocratici della colonia e quelli delle comunità enotrie. E' evidente, da un lato, la grande sobrietà funzionale nella scelta degli oggetti che compongono i corredi funerari e dall'altro si accentua in modo esasperato il lusso dello stile di vita e l'ornamento personale. Nella fase classico-ellenistica la colonia greca è segnata dalle forme di passaggio di religiosità più individuali, rivolte principalmente alla salvezza dell'anima. Si affermano scene di convivio o di significato esoterico (presenza di Orfeo, Demetra, la nascita dall'uovo di Elena, Dioniso). Dal canto loro gli italici manifestano interesse per i nuovi culti, ma mantengono invariato il gusto per l'esuberanza e per la cura dell'ornamento personale.Â
La conquista romana di Metaponto ha effetti disastrosi in tutto il territorio: la città della Magna Grecia perde l'autonomia politica ed economica. L'abitato di Metaponto si ridurrà al solo nucleo portuale, posto alla foce del fiume Basento. L'agorà della colonia sarà occupato da un gruppo di sepolture, in cui riemerge l'interesse per gli oggetti destinati alla cura della persona. Intanto in tutta l'area del Metapontino vi saranno molti possedimenti o masserie di signori, per cui dal rifacimento della strada Jonica vengono scoperti altri reperti che gettano luce sulla ricostruzione storica dell'intero territorio in epoca romana.
Orari di apertura del Museo: da martedì alla domenica 9-20, lunedì 15-20;
Chiusura settimanale: lunedì mattina;
Costo del biglietto: € 2,50 a persona e vale anche per le altre aree espositive come le Tavole Palatine e l'area del Santuario Urbano.