Il complesso rupestre è sito in via Madonna delle Virtù, tra il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.
MADONNA DELLE VIRTU'
La chiesa, esempio di architerttura "in negativo", è interamente scavata nella roccia e ha una struttura a pianta basilicale di tipo romanico, con tre navate terminanti in asidi semicircolari, culminanti ciascuna con una cupola su cu è ricavata una croce scolpita. Probabilmente realizzata a partire dall'IX secolo, è stata rimaneggiata più volte nel corso del tempo. La navata centrale è coperta da una volta a capanna, le cui falde sono decorate con due ordini di archetti a rilievo che, simbolicamente, rappresentano il più grande un ordine di finestre e l'altro un matroneo. Dalla parte opposta dell'abside, in alto, si può ammirare un timpano che simula una controfacciata, complta di rosone e archetti pensili. La navata destra presenta sul fondo un'ampia nicchia che rappresenta il transetto e sulla destra un elegante bifora cieca. Anche sulla navata sinistra si nota una nicchia con tracce di affreschi. A destra dell'ingresso, attraverso un vano scalinato, si accede alla chiesa di San Nicola dei Greci. Nel 1674, data riportata sull'architrave dell'ingresso, venne cambiato l'asse della chiesa, da nord-sud a est-ovest, ponendo un altare barocco sulla parete di fondo e vennero anche abbattuti due pilastri centrali, che all'inizio erano sei.
Nel 1934, in seguito alla costruzione della strada di congiungimento dei Sassi, l'esterno della navata sinistra fu tagliato e fu distrutto anche il raccordo originario di Madonna delle Virtù con la cripta di San Nicola dei Greci. Infine, la chiesa fu restaurata nel 1967 grazie all'opera del Circolo Culturale 'La Scaletta', e fu ristabilito l'asse originario della chiesa. Restano in questa straordinaria chiesa pochi affreschi. nell'abside della navata centrale si nota una crocifissione del XVI secolo, probabilmente realizzata da maestranze locali, ma presenta in alto molti rimaneggiamenti. Un'altra Crocifissione databile al XIV secolo si vede sulla parte opposta all'abside della navata destra e rappresenta una iconografia inusuale: la Vergine volge le spalle al Cristo, quasi a voler comunicare il pudore di una madre di fronte alle condizioni del Figlio.
IL MONASTERO DI MADONNA DELLE VIRTU'
La struttura è ricavata completamente nella roccia e fu iniziata dal IX secolo poi ripresa in altr fasi di lavoro, situazione che si evince dalle diverse tracce che corrono sulle pareti degli ambienti. Questo luogo, inizialmente, fu realizzato per ospitare una piccola comunità di monache che provenivano da Accon (Palestina) e poi fu destinato alla produzione e conservazione del vino: rimane non solo il palmento, ovvero un'enorme vasca, dove avveniva la pigiatura dell'uva e tramite i due bocchettoni avveniva defluito il mosto, ma anche dei muretti negli ambienti più freschi su cui venivano poste le botti.
SAN NICOLA DEI GRECI
La chiesa, di rito bizantino-orientale, è databile al IX secolo e si sviluppa in due navate divise da un muro e terminanti entrambe in un presbiterio. Sulla parete lateraledella navata sinistra è ricavato un ambiente con volta a botte, sulla cui parete di fondo è stata ricavata un'apertura comunicante con i locali adiacenti. Originatriamente precedeva le due navate un unico grade ambiente di cui oggi non rimane che la parte sinistra, dove si apre una nicchia con un altare a blocco e parte della copertura è crollata per cause naturali.
Le notizie storiche su questa chiesa non sono numerose: nel Medioevo è stata usata come area cimieriale, dato appurato dalle tombe presenti sulla pavimentazione della navata destra e sul pianoro sovrastante e sono statedefinite 'barbariche'; in alcuni documenti si legge che nel XVI secolo questa chiesa esisteva a ridosso della Civita, vicino la Gravina; nel 1544 si riporta che era 'semidiruta' e doveva essere riparata; nel 1665 si riporta che era stata già profanata e questa situazione può spiegare la mancanza di notizie in nostro possesso proprio a partire da questa data. Nonostante i restauri effettuati dalla Soprintendenza e gli interventi di consolidamento realizzati con i fondi della Regione Basilicata, la conservazione della chiesa appare mediocre. La decorazione pittorica è molto interessante, infatti numerosi sono gli affreschi: nell'abside di sinistra vi sono Santa Barbara e San Pantaleone datatbili al XII secolo e San Nicola (un palinsesto) databile al XIV secolo. Nella navata di destra si ammira una pregevole Crocifissione del XIV secolo, mentre le immagini di San Pietro Martire (rappresentato in piedi, trafitto da un pugnale, con la mannaia coficcata nel cranio) e Sant'Antonio Abate, due santi molto venerati dai conadini, risalgono al XVII secolo.
ALTRI AMBIENTI IPOGEI
Oltre San Nicola dei Greci, vi sono altri luoghi che sono stati utilizzati in passato, alcuni come abitazioni, altri per la conservazione delle granaglie e di liquidi e, infine, per la realizzazione e conservazione del vino.
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