Questa chiesa, sita sul Piano, fu costruita tra il 1725 e il 1747, su disegno dell' ingegnere G. Fantone di Andria, con il contributo dei cittadini e della confraternita del Purgatorio, che, finalmente, aveva la sua sede definitiva, dopo essere stata alloggiata presso la Chiesa del Purgatorio Vecchio nel Sasso Caveoso e, poi, in altre chiese.
La facciata, di ispirazione barocca, è stata realizzata da Vitoantonio Buonvino e Bartolomeo Martemucci ed è a forma convessa, ma, si nota subito dalle figure che l'adornano, che il tema è quello della morte e della redenzione dei peccati. Difatti, la parte inferiore, separata dalla superiore da un marcapiano, presenta un portale che contiene una porta centrale d'ingresso in legno, divisa in 36 riquadri: sono scolpiti teschi di prelati, regnanti morti e, sotto,comuni cittadini, a seconda dell'obolo offerto per la costruzione della chiesa. La parte superiore è racchiusa da due acroteri con angeli e cesti di frutta e da paraste, con figure di penitenti avvolti dalle fiamme. Culmina sulla facciata la stata della Madonna con il Bambino, racchiusa in una nicchia coronata da festoni.
Sul portale principale, nel timpano, sono evidenti le decorazioni simboliche e al centro, dopo la cornice con la data di edificazione della chiesa (1747), l'iscrizione "MISEREMINI MEI... MISEREMINI MEI... SALTEM VOS AMICI MEI". Ai lati dell'ingresso principale vi sono due porte su cui sono poste due statue in nicchie: in quella di destra San Michele Arcangelo e in quella di sinistra l'Angelo Custode.
L'interno si presenta a croce greca, a pianta centrale e in alto una cupola in legno ottagonale, realizzata da L. Sarra e N. Tatarelli. La cupola poggia su un tamburo circolare, sostenuto da pilastri con semicapitelli corinzi. Le pareti sono decorate con stucco e arricchite da altari e fregi, ritmati da una cornice a marcapiano, dipinta a mo' di marmo. Gli altari sono tre: su quello di destra una tela della morte di San Giuseppe, forse attribuita a Vito Antonio Conversi (XVIII secolo). Sull'altare maggiore vi è una tela di Vito Antonio Conversi, che raffigura San Gaetano che intercede presso la Vergine Maria per le anime del Purgatorio. Nel catino absidale, in alto, si osservano due piccole tempere su muro che rappresentano i patroni della città : sant'Eustachio e la Madonna della Bruna. Sull'altare di sinistra una tela rappresenta la Vergine Incoronata, san Nicola da Tolentino e le anime dei purganti (XVIII secolo). Sopra si notano otto tele realizzate da Francesco Oliva, che presentano le scene della passione e sono datate tra il 1760 e il 1785. Sulla controfacciata vi è l'organo, opera di Leonardo Carelli, con piccoli dipinti nei medaglioni della cantoria, che hanno per soggetto sant'Antonio da Padova, un Vescovo, la Madonna del Rosario, l'Arcangelo e san Francesco da Paola.
Infine, le quattro porte interne hanno, sul tipano, delle figure di teschi e cartigli, su cui si leggono scritte invocative.