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Visitare la Casa-grotta di vico Solitario, nel cuore del Sasso Caveoso,  significa rendersi conto di come effettivamente vivevano i braccianti e i pastori, in case in parte scavate e in parte costruite, dove insieme agli uomini vivevano gli animali (l'asino, le galline, il maiale): la parte terminale dell'abitazione era occupata dalla stalla con la mangiatoia e il letamaio. Quasi al centro della struttura, si trovava il letto con il materasso ripieno di foglie di granturco, sistemato su due alti piedi, per evitare sia il contatto con gli animali, sia per isolare il giaciglio dall'umidità del pavimento, visto che sotto il piano di calpestio, di solito, vi era la cisterna d'acqua. Poi, un piccolo tavolo, su cui era posto l'unico piatto usato per i pasti frugali della famiglia. Di fronte al tavolo, la cucina economica, con tutti gli attrezzi che la donna utilizzava per cucinare. In un'abitazione del genere potevano vivere fino a 10 individui, anche se bisogna dire che per vivere si intende mangiare e dormire, poichè la vita si svolgeva nel vicinato per le donne, bambini e anziani e nei campi per gli uomini.
Nella Casa-Grotta di vico Solitario ha vissuto una famiglia fno al 1957, quando, con la legge de Gasperi, furono costruite le case popolari per la gente che abitava nei Sassi in quelle condizioni disumane, senza acqua potabile e senza servizi igenici: da allora i Sassi di Matera sono divenuti il simbolo della vergogna nazionale, ovvero di quel modus vivendi dei contadini del Sud, un mondo lontano dalla civiltà industrializzata degli anni '50 e '60.
Apertura: dalle 9,30 fino a sera, tutti i giorni dell'anno.
Prezzo biglietto: € 1,50.
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