Max Bill
(Winterthur, 1908 - Berlino, 1994)
Sculture, dipinti, disegni, opere grafiche, libri d'artista, immagini e documenti racconteranno, in sintesi, la sua storia di "inventore-scienziato dell'arte", che ha avuto modo di esplorare ogni aspetto della creatività destinando le sue energie non solo agli oggetti della vita di ogni giorno, ma agli stessi spazi che ci circondano, unità residenziali e viadotti autostradali compresi. Questa versatilità , maturata tra il 1927 e il 1929, al Bauhaus di Dessau, sotto la guida di grandi maestri come Paul Klee, Wassily Kandinsky e Josef Albers, lo accompagna per tutta la vita, poggiata su precisi testi teorici, monografie, cataloghi. Suoi sono alcuni testi fondamentali su Mondrian, sua è l'edizione delle opere complete di Le Corbusier, omaggio devoto al maestro "che gli aveva fatto girare la testa" tanto da spingerlo a studiare architettura nella scuola creata da Walter Gropius a Weimar nell'aprile del 1919. Qui, all'insegna della chiarezza, si realizzava la collaborazione tra l'arte e l'industria, la cultura e la società . Ognuno, trovava dentro di sé "l'orientamento culturale progressivo, un atteggiamento spirituale che si potrebbe anche chiamare religione".
Grazie a tutto ciò, Max Bill sviluppa una personale teoria spiegata in The Mathematical Approach in Contemporary Art. L'opera non deve essere contemplata passivamente perché ha una funzione precisa: essendo generatrice di campi di energia, di ritmi, di sequenze di colori, è concreta. Le figure geometriche che si riavvolgono su se stesse, le variazioni matematiche, spiegano la necessaria interazione dell'osservatore con l'opera d'arte. Nel caso della Curva Infinita, la percezione visiva è impegnata per un tempo imprecisato e dà origine ad una serie di interpretazioni. L'arte concreta è dunque espressione pura dell'armonia. La città , lo spazio funzionano perfettamente benché scomposti in parti differenti, in opere di pittura, scultura e architettura che fanno parte dell'uno armonico.
La mostra del MUSMA ripercorre didatticamente le tappe fondamentali della formazione di Max Bill e la sua tensione a una sintesi delle arti plastiche, a progetti di rinnovamento del prodotto industriale. Fin dall'inizio, le sue ricerche mirano a inserire la forma nello spazio, così da costringerla a rinunciare a qualsiasi aspetto statico e frontale, acquisendo una visuale mobilità . Il Nastro senza fine, ideato nel 1935, definito nel 1953, è l'esempio più calzante delle sue diverse fasi creative e dell'incessante divenire del suo lavoro, costantemente sottoposto alle leggi di una matematica esattezza e di un solido fondamento strutturale. In pittura, sopprime i profili precisi dei piani e li sostituisce con zone di colore che si trasformano in zone di energia, attraverso numerose degradazioni luminose.
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Max Bill era nato il 22 dicembre del 1908 a Winterthur, in Svizzera. All'età di 16 anni si iscrive alla Scuola di Arti Applicate di Zurigo per studiare come argentiere. Nel 1927, attratto dalla figura di Le Corbusier decide di frequentare l' istituto superiore di progettazione, "Bauhaus", dove riceve i primi insegnamenti da artisti come Vasilij Kandinskij e Paul Klee. Tra il 1929 e il 1932 lavora essenzialmente come grafico ed architetto. Nel 1932 entra a far parte del gruppo parigino "Abstraction-Création". Conosce numerosi artisti come Max Ernst, Alberto Giacometti, Marcel Duchamp. Il 1938 è l'anno del CIAM, Congrès Internationaux D'architecture Moderne, successivamente si dedica a diversi lavori come designer tanto da ottenere la cattedra presso la Scuola di Arti Applicate di Zurigo. Nel 1951 le sue doti artistiche sono ampiamente riconosciute a livello internazionale con l'assegnazione di due importanti premi: il Gran Premio alla Triennale di Milano e il Grand Prix della Scultura alla Biennale di San Paolo del Brasile. Con la sua passione per l'architettura e per l'insegnamento contribuisce alla nascita dell'Istituto Superiore per la Progettazione di Ulm di cui diventa rettore e direttore delle sezioni di architettura e forma-prodotto.
Da questo momento, diversi impegni lo porteranno a far parte di gruppi e associazioni di artisti, architetti e designer sia a livello europeo che internazionale. Riconoscimenti gli vengono anche da numerose università con la laurea honoris causa in Ingegneria dell'università di Stoccarda del 1979 e quella in Scienze Tecniche dell'Istituto Tecnico Superiore Elvetico di Zurigo del 1994. Ricopre anche incarichi politici tra il 1967-1971 come membro del consiglio nazionale svizzero. Diverse nazioni gli tributano onori e riconoscimenti e nel 1973 diviene consigliere onorario dell'Unione Internazione delle Arti Decorative per l'Unesco. Nel 1979 riceve il premio per l'arte della città di Winterthur, nel 1988 il Premio Marconi per Arte e Scienza di Bologna, nel 1989 il Premio Piepenbrock per la scultura a Osnabrück, nel 1990 il Premio Helmut Kraft per le Arti Figurative di Stoccarda e nel 1993 il Premium Imperiale del Giappone per la scultura. Muore a Berlino il 9 dicembre 1994.
La mostra sarà inaugurata giovedì 20 marzo alle ore 18,00 e si protrarrà fino al 26 aprile 2008.
Info utili: Il museo è aperto dal martedì alla domenica ore 10:00 - 14:00 fino al 31 marzo 2008. Dal 1 Aprile dal martedì alla domenica ore 10:00 - 14:00 e dalle ore 16:00 - 20:00. Giornata di chiusura il lunedì. Biglietto d'ingresso (comprensivo della visita al Musma) intero Euro 5,00; ridotto Euro 3,50.
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